I Pedoni Sospesi

Nel gioco degli scacchi è molto importante avere una sana struttura pedonale. Ad alti livelli, il giocatore che avrà una struttura migliore, vincerà il finale (e dunque la partita).

I giocatori professionisti cercano di muovere i pedoni con cautela perché questi sono l’anima degli scacchi. Sanno perfettamente che i pedoni non possono tornare indietro e che ogni loro spinta crea, inevitabilmente un indebolimento della posizione.

Tra le varie strutture di pedoni che si possono venire a creare, abbiamo la struttura dei pedoni sospesi. Questi possono essere un punto di forza o una debolezza a seconda della posizione. Ti mostro ora, qui di seguito, un diagramma in cui sono presenti i pedoni sospesi.

Perché si chiamano pedoni sospesi?

Perché sono pedoni non difendibili da altri pedoni. Infatti, sulle colonne adiacenti ai pedoni sospesi, non ci sono pedoni. Nel caso della figura sopra, i pedoni sospesi sono quelli evidenziati d’azzurro c4 e d4. Sulle colonne “b” e “e” non ci sono pedoni bianchi pronti a poterli sostenere.

Quando un pedone non è difendibile da altri pedoni (e dunque non può andare in catena pedonale), è generalmente considerato una debolezza poiché i pezzi (leggeri e pesanti) dovranno badare a lui, compiendo così un ruolo difensivo.

Se i propri pezzi sono rilegati alla difesa di un punto, significa che non possono attaccare in quel momento.

Il fratello minore dei pedoni sospesi è il pedone isolato.

La teoria di scacchi però non è riuscita a giungere a una conclusione precisa in merito a questi pedoni. Sono un punto di forza o una debolezza?

Ci sono migliaia di partite che hanno dimostrato che il giocatore con i pedoni sospesi perde brutalmente e ci sono altrettante partite che hanno messo in luce le proprietà dinamiche di questa situazione, portando il giocatore che li possiede a una vittoria schiacciante.

Tra tutti i grandi giocatori di scacchi è da ricordare Spasskij: giocatore d’attacco che amava giocare con i pedoni sospesi.

Vediamo ora insieme una partita con pedoni sospesi per capirne al meglio il significato:

Siamo ancora in apertura e il Nero ha raggiunto una buona posizione. Lo stile di gioco passivo del Bianco, ha permesso al Nero di ottenere una buona struttura. Il pedone c2 del Bianco risulta “arretrato” e quando verrà spinto in c4, a seguito di vari cambi, si ritroverà con i pedoni sospesi su d4 e c4.

Arriviamo alla quindicesima mossa, dove è stata definita la struttura pedonale di entrambi gli schieramenti. Ora, Il Nero deve:

  • cercare di fare pressione sui pedoni sospesi;
  • portare una torre in d8;
  • migliorare la posizione dei pezzi che non stanno cooperando all’attacco.

Le mosse candidate per il Nero dunque sono:

  • Db6 per liberare un posto per la torre in d8 e allo stesso tempo attaccare il pedone d4 e l’Alfiere b2;
  • Da5 per liberare un posto per la torre in d8 e potersi facilmente riposizionare sull’ala di Re.

Il Nero ha un pedone centrale in più e ora la struttura dei pedoni sospesi non c’è più. In cambio, il Bianco ha un pedona isolato in d4 che, in questo caso, è da considerarsi esclusivamente una debolezza. Tale pedone può essere attaccato tramite una Torre in d8 oppure può essere bloccato (il modo migliore per giocare contro un pedone isolato è bloccarlo) posizionando uno dei due cavalli in d5.

La partita continua in questo modo ma è già nelle mani del Nero.

Come hai potuto vedere da questa partita, il Nero ha dominato sempre. Ha avuto sempre dei piani di gioco molto facili poiché aveva dei chiari obiettivi d’attacco: i pedoni sospesi.

A scacchi vince chi sa “cosa fare”. Il Nero lo sapeva ma il Bianco no.

Spero che da questo breve articoli, tu abbia capito l’importanza di giocare con una struttura pedonale sana. Se vuoi approfondire l’argomento, ti lascio al corso Strutture Pedonali dovrai potrai approfondire tutti questi concetti.

4 Commenti

  1. Muku

    Secondo me dici una sciocchezza. Nel diagramma il pedone c6 viene solitamente definito “arretrato”, o “backward pawn”, e non sospeso. I due pedoni nel complesso non sono sospesi. I pedoni sospesi sono quelli affiancati appunto, e NON come quelli del diagramma (in quanto affiancati significa sulla stessa fila) e sono sospesi quando non è possibile spingere nessuno dei due a causa di una conseguente perdita di materiale. Se fossero affiancati ma si potessero spingere sarebbero una falange mobile, che al contrario è una cosa molto positiva. Come è possibile voler insegnare quando c’è così tanto di elementare ancora da apprendere?

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    • Christian

      Carissimo Muku , credo di sapere bene la differenza fra pedone arretrato e pedone sospesi. Prima di scrivere ogni mio post cerco fonti per riconfermare ciò che sò (in internet o tramite libri). Per esempio, questo esempio dei pedoni sospesi l’ho preso di pari passo nel diagramma n.166 di pagina 256 del Il mio sistema di Nimzowitsch .. non penso che lui non sapeva quella che scriveva 🙂 🙂

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  2. raffaele

    Il diagramma giusto è il 167, non il 166.
    Muku ha ragione, quelli non sono pedoni sospesi. Ciò non toglie nulla al tuo meritorio lavoro e alla scarsa educazione dimostrata da Muku nella sua critica.

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  3. Mario

    M pare che la discussione sia abbastanza sterile…
    il pc6 è arretrato, ma può essere spinto in ogni momento in c5 creando la tipica struttura dei pedoni sospesi affiancati; non c’è prssione sul pedone e non si veono chiari modi in cui il B. possa sfruttarlo, quindi la debolezza è puramente accademica. Inoltre da c6 controlla b5, limitando il Cc3 e impedendo lo scacco in b5 che poterebbe a semplificazioni che a lungo andare metterebbero in risalto l’aspetto debole e non dinamico de pedoni “c” e “d”.

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