La notazione scacchistica

Caro scacchista, quando ti immergi nel meraviglioso mondo degli scacchi, abbracci una forma d’arte che va ben oltre il semplice passatempo.

Gli scacchi rappresentano un’autentica sfida sportiva, richiedendo una mente strategica e creativa.

Tuttavia, riflettendo sulle numerose partite che giochi e osservi, ti renderai conto che ricordarle a memoria è un compito difficile e impegnativo.

Ma non preoccuparti!

C’è un “linguaggio” speciale che ti permette di conservare e ricostruire ogni singola partita in modo preciso e fedele.

Questo linguaggio è la Notazione scacchistica, un’innovazione che ti offre la possibilità di rivivere le tue partite passate, scoprendo ogni loro sfumatura e dettaglio.

In questo articolo esploreremo l’importanza della notazione scacchistica, il suo principale sistema e come può essere utilizzata per migliorare le tue abilità nel gioco.

Io fossi in te leggerei tutto questo articolo, in quanto alla fine ti darò un consiglio davvero utile!

Senza perderci in chiacchiere, iniziamo subito!

L’importanza della notazione scacchistica

La notazione scacchistica è uno strumento indispensabile per qualsiasi giocatore di scacchi, sia esso un principiante che si avvicina al gioco per la prima volta o un maestro che partecipa a tornei internazionali.

Essa permette di registrare le partite!

Infatti durante i tornei, i giocatori sono tenuti a registrare le loro mosse per permettere all’arbitro di verificare il corretto svolgimento della partita e, in caso di reclamo, di analizzare eventuali irregolarità.

Un altro aspetto fondamentale è che la notazione scacchistica ti permette di analizzare le partite!

La registrazione delle mosse consente di analizzare una partita a posteriori, individuando errori e migliorando la propria comprensione del gioco in fase di analisi.

Questo perché, avendo le mosse scritte, le partite si potranno inserire in un motore online che dà la possibilità di analizzarle.

Questo è particolarmente utile anche quando si lavora con un istruttore, che può valutare la partita e suggerirti strategie migliorative in tutte le tre fasi del gioco: apertura, mediogioco e finale.

Non dimenticare che analizzare una partita giocata in un torneo a tempo lungo, soprattutto con l’aiuto di un esperto, rappresenta uno dei modi migliori per progredire!

Per scoprire altri metodi che ti permettono di migliorare a scacchi, ti invito assolutamente alla visione di questo articolo: “come migliorarsi a scacchi”.

Inoltre, la notazione consente di conservare lo storico delle proprie partite, creando un archivio personale di esperienze di gioco.

Tuttavia, la notazione scacchistica non è solo uno strumento utile durante i tornei o per l’analisi delle partite giocate, ma svolge anche un ruolo fondamentale nello studio dei libri di scacchi.

I libri di scacchi sono una preziosa fonte di conoscenza, pieni di strategie, aperture, combinazioni e analisi di partite storiche.

Utilizzando la notazione scacchistica, potrai seguire le partite descritte nel libro mossa per mossa, riproducendole su una scacchiera fisica.

“Come? Non hai una scacchiera fisica?”

Questo fatto, per uno Scacchista con la “smaiuscola, non deve assolutamente esserci!

Perciò, direi che è arrivata l’ora di rimediare!

Per cui ti consiglio la lettura di questo articolo, in cui ti farò scoprire le migliori scacchiere che puoi trovare sul mercato a oggi!

Eccolo qui, dagli un’occhiata, non te ne pentirai: “le migliori scacchiere in legno”.

Tornando un attimo ai libri…

Ti ricordo che studiare un libro di scacchi richiede anche dei piccoli ma importanti accorgimenti che possono tornarti davvero utili!

Per scoprire di più su questo interessantissimo aspetto, ti consiglio di vedere questo articolo: “come studiare un libro di scacchi”.

Ma non perdiamoci in ulteriori argomenti e passiamo subito al fulcro del discorso: “che cos’è in sostanza la notazione scacchistica? E come si applica nelle partite di tutti i giorni?”

Il sistema di notazione scacchistica: la notazione algebrica

La notazione algebrica è attualmente il sistema più utilizzato a livello internazionale, grazie alla sua semplicità e chiarezza.

Come ben saprai, ognuna delle 64 case della scacchiera è identificata da una lettera e un numero.

Ad esempio, questa casa si chiama e4 perché è nella quarta traversa sulla colonna “e”…

E così via per tutte le case presenti.

In questa notazione, ogni pezzo è identificato da una lettera maiuscola (ad eccezione del pedone, che non ha una lettera specifica) e ogni casella da una coordinata alfanumerica (come nell’esempio della casa e4 visto poco fa).

Ad esempio, una delle mosse iniziale di Cavallo sarà indicata come “Cf3“.

Questo poiché il Cavallo arriva nella casa f3 (colonna “f” e terza traversa).

Quindi, in sostanza, la notazione scacchistica va a indicare la casa di arrivo del pezzo appena mosso.

Attenzione!

La casa di partenza non è presa in considerazione, in quanto è già visibile a occhio!

In questo esempio c’è la “C” davanti, che sta a indicare il pezzo mosso, ovvero il Cavallo.

“E per gli altri pezzi?”

T= Torre

C= Cavallo

A= Alfiere

D= Donna

R= Re

Da qui, si può intuire il perché a scacchi la donna non viene chiamata regina!

Semplicemente poiché si confonderebbe con il Re (lettera “R”).

Vediamo un altro esempio

“Come la scriveresti questa mossa?”

Ti ricordo che prima si scrive il pezzo con una lettera maiuscola e poi, in minuscolo, la casa di arrivo.

Esatto! La risposta giusta è Ab2.

La notazione per catture, scacco e scaccomatto

Per quanto riguarda le catture, esse sono indicate con un “x“, mentre gli scacchi e gli scacchi matto sono segnalati rispettivamente con un “+” e un “#“.

Vediamo un esempio…

In questa posizione, l’alfiere ha appena catturato il pedone del nero, dando anche scacco.

“Come scriveresti questa mossa?”

Visto che è una cattura, bisogna aggiungere una “xdopo la dicitura del pezzo.

Quindi la risposta è: Axf7 (f7= casa di arrivo dell’alfiere).

Tuttavia, si è verificata una posizione in cui il re nemico è sotto scacco, perciò si aggiunge un+” alla fine.

In sintesi, la risposta definitiva per scrivere correttamente questa mossa è: “Axf7+”.

Per quanto riguarda lo scaccomatto, partendo da questa posizione…

Il bianco riesce a dare scaccomatto con una delle due donne, ad esempio…

Da come hai imparato, questa mossa si scriverebbeDh2#”, con il cancelletto che indica lo scaccomatto.

Tuttavia, se noti bene, nella casa h2 sarebbe potuta andare anche l’altra donna!

Quindi, scrivendo la mossa in questo modo, non si sa quale delle due donne, andando in h2, dà scaccomatto.

Per risolvere questo disguido, dopo la lettera che indica il pezzo, si scrive il numero della traversa (o della colonna) in cui si trovava il pezzo.

Quindi, in questo caso si scriverà D2h2#.

Il significato è: la donna (D) che prima era nella seconda traversa (2), posizionandosi in h2 (h2), dà scaccomatto (#).

Solo in questo caso si considera anche la casa di partenza del pezzo.

La notazione per l’arrocco e per la promozione

Per quanto riguarda l’arrocco invece…

La notazione non è come potresti pensare: Rg1, ma due zeri con un trattino in mezzo, ovvero: 0-0.

Tuttavia, come ben saprai, c’è anche l’arrocco lungo…

In questo caso si aggiunge uno zero: 0-0-0.

Inoltre, sarai sicuramente a conoscenza che c’è anche la promozione, ovvero quella situazione in cui un pedone, arrivato all’ultima traversa, si trasforma in un qualsiasi pezzo (tranne nel re, ovviamente).

Per la notazione della promozione, si scrive la coordinata della casa in cui il pedone va, in questo caso d8, seguito da un “uguale” e la prima lettera del pezzo in cui si trasforma.

Perciò… “d8=D“.

Se invece il pedone promuove a torre

La notazione corretta è “d8=T”.

La notazione per i pedoni

Come detto prima, per quanto riguarda i pedoni si indica solo la dicitura della casa di arrivo.

Per cui, questa è la mossa “1. c4”.

In questo modo hai scoperto un’altra cosa molto importante!

Come hai potuto notare, è presente un numero con un punto prima della mossa effettuata.

Questo sta a indicare il numero della mossa, in questo caso “1” poiché è la prima mossa.

Questo numero, tuttavia, si scrive solo una volta e non è necessario riscriverlo per quando starai a indicare la mossa del tuo avversario.

Ad esempio…

Questa sequenza di mosse viene scritta come “1.c4 e5”.

Successivamente si scriverà “2.” e così via, seguito dalle mosse effettuate.

Per quanto riguarda le catture con i pedoni, è un po’ diverso

In questa posizione, in caso il bianco dovesse decidere di catturare il pedone del nero, si dovrebbe prima scrivere la lettera della colonna in cui il pedone è posizionato prima della cattura, e poi la casa di arrivo del pedone.

Perciò, in questo caso…

La notazione per indicare questa mossa è: exd5. Il pedone e (e) cattura (x) in d5 (d5).

Tuttavia, esiste anche una notazione per indicare la valutazione della posizione in esame.

Eccole qui…

⩲   Leggero vantaggio del bianco 

±    Vantaggio del bianco

+-   Vantaggio decisivo del bianco

   Leggero vantaggio del nero

  Vantaggio del nero

-+   Vantaggio decisivo del nero

∞   La posizione non è chiara

=     Parità

Valutazione della mossa:

+     Scacco

++   Doppio scacco

#     Scaccomatto

?     Mossa debole

??   Grave errore

?!    Mossa dubbia

!?    Mossa interessante

!      Mossa forte

!!     Mossa eccezionale

1-0   Vittoria del bianco

0-1  Vittoria del nero

0,5-0,5   Patta

Queste notazioni che hai appena visto, si scrivono alla fine.

Ad esempio, nella posizione che ti ho fatto vedere prima…

La scrittura in modo completo sarebbe: D2h2# 1-0.

Suggerimenti

Per avere più dimestichezza con la notazione, il mio consiglio è quello di allenarsi sulle coordinate della scacchiera!

“Come puoi fare ciò?”

Ti basterà collegarti al sito Chess.com, e nella sezione “altro”, cliccare su “visualizzazione”.

In questa sezione, il computer ti dirà quale casa dovrai cliccare e, allenandoti in questo modo, arriverai alla totale dimestichezza delle coordinate.

Un altro consiglio che ci tengo a darti è quello di allenarti in questo modo sia da bianco ma anche da nero!

Ottimo, ho voluto approfondire bene questo aspetto della notazione scacchistica, in maniera tale che da ora in poi sarai in grado di scrivere correttamente qualsiasi mossa ti possa capitare.

Con questo io ti saluto, e non dimenticare di seguirci sia su Youtube, sia qui su Mattoscacco.com!

A presto!

2 Commenti

  1. darkpowa95

    Ciao caro @Christian,
    vorrei segnalarti alcuni errori di scrittura nel testo tra cui: “[b]Può capitare, come in [u]questa situazioni[/u][/b]” ed anche questo: “[b]In caso di scacco, dopo la mossa [u]di mette[/u] un +[/b]”. Spero di essere stato utile!

    Comunque bell’articolo, ho letto tutto già su un libro che ho comprato qualche mese fa!

    Rispondi
  2. Alberto

    Ciao, forse ho preso un abbaglio (sono un principiante), ma ho notato che in:
    “La Notazione Scacchistica: Come si Scrivere e come si Legge
    DIC 23, 2009di CHRISTIANin ANNOTAZIONI”
    scrivi:
    “I numeri vanno in ordine crescente da sinistra verso destra, e le lettere in ordine alfabetico dal basso verso l’ alto”
    … non dovrebbe essere il contrario?

    Alberto

    Rispondi

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