Fin da quando abbiamo mosso i nostri primi passi sulla scacchiera ci è sempre stato detto: “Occupa il centro! Controlla il centro!”. Ma per quale motivo il centro è così importante negli scacchi? Andiamo con ordine.
Che cos’è il Centro?
Semplicemente, il piccolo quadrato composto dalle case e4-d4-e5-d5 (eventualmente esteso anche alle altre case ad esso adiacenti). Occupare il centro significa muovere un pedone o un pezzo in modo tale che esso sia posizionato all’interno di questo quadrato.
Controllare il centro, invece, significa muovere un pedone o un pezzo in modo tale che esso attacchi (quindi nella direzione del proprio movimento di cattura) le case di questo quadrato.
Nel diagramma (improbabile) che segue, il Bianco domina totalmente il centro:
- I pedoni e4 e d4 lo occupano e lo controllano per le case c5-d5-e5-f5
- I Cavalli in c3 ed f3 lo controllano rispettivamente per le case e4-d5 e d4-e5
- La Donna in d1 lo controlla per la casa d4
- Il Nero, al contrario, si è ridotto alla completa passività e non avrà per niente gioco facile
Un altro esempio (più verosimile) è invece quello del prossimo diagramma. Qui, il Bianco ha una maggiore influenza sul centro rispetto al Nero:
- I pedoni e4 e d4 lo occupano e lo controllano per le case c5-d5-e5-f5
- I Cavalli in c3 ed f3 lo controllano rispettivamente per le case e4-d5 e d4-e5
- L’Alfiere in c4 lo controlla per la casa d5
- La Donna in d1 lo controlla per la casa d4
- Il Nero, invece, si limita a controllarlo dalla distanza, col pedone d6 e l’Alfiere in g6, secondo la logica delle aperture moderne e iper-moderne
A conclusione di questa prima introduzione, è importante notare che il centro può essere controllato anche indirettamente. All’atto pratico, ciò significa minacciare di catturare un pedone o un pezzo avversario che a sua volta controlla il centro.
Un esempio chiaro ci viene offerto dalla prime mosse della celebre partita Spagnola (anche detta Ruy-López), 1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.Ab5:
Il Bianco mette sotto pressione il pedone centrale e5 minacciando di catturare il Cavallo che lo difende. Tuttavia, come certamente tutti i cultori della partita Spagnola sapranno, al momento questa minaccia è soltanto fittizia.
Il Gambetto di Donna
Prendiamo ora ad esempio una tra le più famose ed iconiche aperture degli scacchi, il Gambetto di Donna. Dopo la sequenza di mosse 1.d4 d5, il Bianco gioca la spinta 2.c4 allo scopo di:
- Esercitare un maggior controllo sul centro – il pedone c4 attacca la casa d5 e quindi controlla il centro
- Contestare l’occupazione del centro da parte del Nero – il pedone nero è posizionato in d5 e quindi occupa il centro
- Se ..dxc4 (Gambetto di Donna Accettato), realizzare un affiancamento di pedoni
(ovvero sulla stessa traversa) giocando la spinta 3.e4
- Attivare la Donna sulla diagonale d1-a4
- Predisporre la colonna c per il possibile futuro sviluppo della Torre in a1
Concentriamoci per il momento solo sui primi tre punti e ipotizziamo che il Nero prosegua con 2…dxc4, accettando quindi il gambetto. Il Bianco gioca ora la spinta 3.e4:
Come possiamo vedere, il Bianco ha temporaneamente sacrificato del materiale allo scopo di realizzare questa potente disposizione orizzontale dei pedoni. Tale affiancamento, a medio-lungo termine, accresce sensibilmente la possibilità di:
- Creare un pedone passato
- Ridurre la mobilità dei pezzi dell’avversario e costringerlo alla passività del gioco
- Generare schemi di attacco e/o dare vita a combinazioni tattiche
Il Nero, da parte sua, deve essere consapevole di tali conseguenze negative e giocare quindi attivamente. Le soluzioni tipiche contro un centro forte dell’avversario sono:
- Attaccarlo direttamente per distruggerlo – le spinte ..e5 e 3…c5 servono allo scopo
- Provocarne l’avanzamento, per creare nuove debolezze, ed attaccarlo solo successivamente – la continuazione 3…Cf6 4.e5 Cd5 5.Axc4 Cb6 ci offre un’immagine esemplificativa dove il Bianco gode di un chiaro vantaggio di spazio, ma
il Nero si prepara contemporaneamente ad annullare tale vantaggio mettendo progressivamente pressione contro il punto e4 dopo le mosse Cc6, Dd7 e 0-0-0
A completezza della trattazione, è necessario aggiungere che, in ragione di queste “facili” e dirette soluzioni da parte del Nero contro il centro forte, spesso il Bianco preferisce adottare un approccio più posizionale e giocare quindi 3.Cf3 anziché 3.e4.
Tipi di Centro
Il centro è importante non solo nella fase di apertura della partita, ma anche e soprattutto in fase di mediogioco. È in questo momento, infatti, che la disposizione dei pedoni ci suggerisce possibili piani e idee da utilizzare contro il nostro avversario. Abbiamo già visto i vari tipi di centro in questo articolo.
Riportiamo pertanto di seguito i cinque tipi di centro, le relative caratteristiche ed alcuni esempi.
Centro Aperto
Il centro si dice aperto quando entrambe le colonne centrali sono sgombre di pedoni. Questa assenza di pedoni comporta:
- Più linee aperte
- Maggiore libertà di manovra dei pezzi
In tale contesto, l’attività dei pezzi è tutto. Il colore con l’iniziativa dovrà cercare pertanto di creare debolezze nello schieramento avversario e prevenire allo stesso tempo eventuali controgiochi. Calcolo e tattica sono particolarmente presenti.
Di seguito una partita esemplificativa di centro aperto:
Centro Chiuso
Il centro si dice chiuso quando i pedoni dei due colori si “incastrano” tra loro, creando strutture rigide. Questa formazione di pedoni comporta:
- Meno linee aperte
- Difficoltà di manovra per i pezzi a lungo raggio (Alfieri e Torri)
- Difficoltà a condurre attacchi veloci
- Necessità di un gioco lento e manovriero
In tale contesto, il piano più coerente consiste nello sferrare un attacco sul fianco. Il colore che difende può decidere di capitalizzare sugli errori dell’avversario, contrattaccare al centro oppure contrattaccare sul fianco opposto. Le spinte di pedone delle colonne b ed f e le manovre di Cavallo sono un’importante risorsa.
Di seguito una partita esemplificativa di centro chiuso:
Centro Statico
Il centro si dice statico quando entrambi i colori hanno un solo pedone centrale, direttamente opposto a quello dell’avversario. Questa formazione di pedoni comporta:
- Buon controllo sul centro da entrambi i colori
- Presenza di una colonna aperta a fianco del duo pedonale
In tale contesto, il controllo del centro costituisce la genesi delle operazioni strategiche. Pertanto, l’attività dei pezzi e il controllo della colonna aperta sono un buon obiettivo a medio-lungo termine. Una volta affermata la propria dominazione sul centro, un attacco sui fianchi diventa possibile.
Di seguito una partita esemplificativa di centro statico:
Centro Mobile
Il centro si dice mobile quando un colore ha due o più pedoni connessi nel centro, mentre l’avversario ne ha solo uno o nessuno. Questa formazione di pedoni comporta:
- Maggiore controllo sul centro da parte del colore con la maggioranza pedonale
- Possibilità da parte del colore con la maggioranza pedonale di manovrare più agevolmente ed esercitare maggiore pressione sullo schieramento avversario
In tale contesto, il colore con la maggioranza centrale cercherà di sfruttare la difesa dell’avversario contro questi pedoni per sferrare un attacco sul fianco. A lungo termine, anche la creazione di un pedone passato costituisce un’importante risorsa. L’altro colore, di contro, dovrà cercare di giocare attivamente per distruggere il forte centro con i propri pezzi o attraverso spinte di rottura pedonali.
Di seguito una partita esemplificativa di centro mobile:
Centro Dinamico
Il centro si dice dinamico quando i pedoni sono disposti in modo che eventuali spinte o catture possono generare uno dei quattro suddetti centri: aperto, chiuso, statico o mobile. In tal caso, è necessario ponderare bene le proprie scelte al fine di realizzare la formazione centrale ottimale rispetto al proprio piano e al potenziale strategico insito nella posizione.
Di seguito una partita esemplificativa di centro dinamico:
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