Una tra le cose più spiacevoli che può capitare a uno scacchista è quella di essere in consistente vantaggio materiale e all’improvviso rendersi conto che la partita è finita con un pareggio istantaneo.
Ma questo come è possibile? Per quale motivo una partita che sembrerebbe assolutamente vinta rischia di concludersi immediatamente con un esito completamente pari?
Beh, amico scacchista, se anche a te è successa questa cosa almeno una volta, sei caduto in una posizione di stallo! Per quanto possa sembrare strano, ci sono alcune posizioni particolari che – secondo l’attuale regolamento degli scacchi – fanno concludere subito la partita nonostante il vantaggio materiale che potrebbe avere un giocatore, con il risultato di ½ – ½ ovvero il pareggio.
Cosa significa che una partita finisce per stallo?
In senso figurato lo stallo rappresenta una situazione che non ha vie di uscita, di immobilità. Nel gioco degli scacchi viene definita stallo una posizione che prevede l’assenza di mosse legali per il giocatore a cui spetta muovere, nonostante il fatto che il Re non si trovi sotto scacco. Quindi se il mio Re non è minacciato da nessun pezzo e contemporaneamente non ho a disposizione mosse legali, si definisce la posizione come stallo e la partita si conclude con il pareggio.
Vediamo qui di seguito un esempio.
Se in questa posizione il tratto stesse al Bianco, avrebbe diversi modi per dare scacco matto in una mossa, per esempio giocando Df8#.
Ma se la mossa invece toccasse al Nero?
In questo caso si nota subito che il Re si trova in imbarazzo, non sa dove muovere perché tutte le case a disposizione sono controllate dai pezzi del Bianco e di conseguenza non ha mosse legali che può effettuare.
Quindi il Bianco vince per scacco matto? ASSOLUTAMENTE NO! E questo proprio perché il Re Nero non si trova sotto scacco, non è minacciato da nessun pezzo. Pertanto la partita si conclude con un pareggio a causa dello stallo.
Spesso questa regola può sembrare profondamente ingiusta perché sembra assurdo che con un simile svantaggio materiale un giocatore abbia ancora la possibilità di ottenere un pareggio, eppure è così.
Stallo nella Storia degli Scacchi
Nel corso degli anni le regole degli scacchi non sono rimaste sempre le stesse e la regola dello stallo non fa eccezioni. Nel X° secolo in Arabia, lo stallo garantiva la vittoria al giocatore che metteva in stallo l’avversario, in seguito nel XII° secolo, in Russia, la situazione di stallo faceva invece vincere il giocatore che lo subiva. Nel Medioevo in Francia invece si adottò un sistema che prevedeva la possibilità di “passare la mossa” qualora ci si trovasse sotto stallo, e quindi concedere a un giocatore due mosse di fila.
Andando ancora avanti con il tempo, nel XX° secolo in Estremo Oriente, una mossa che portava alla posizione di stallo era direttamente considerata come una mossa illegale.
In Italia invece dal XIV° secolo ad oggi, una posizione di stallo finisce sempre con una patta.
Stallo come Arma Difensiva
Vediamo subito come si può sfruttare la posizione di stallo per difendersi da una situazione che sembra disperata.
In questo finale il Bianco ha un pedone di vantaggio che è difeso dal Re e pertanto il Nero non ha nessuna possibilità di poterlo mangiare, tuttavia rimanendo sotto il pedone evita anche che lo stesso venga promosso e alla fine della sequenza di mossa riesce a forzare il Bianco a metterlo in stallo e pareggiare dunque la partita. Ma vediamo meglio la posizione chiave:
Qui la mossa sta al Bianco che ha fondamentalmente due opzioni, o sposta il Re lasciando le difese del pedone (ma questo comporterebbe l’immediata cattura del pedone con conseguente patta) oppure lo sposta nella casa e6.
Una volta che il monarca del Bianco si sposta in e6 per difendere il pedone, si viene a creare la fatidica posizione di stallo. Infatti il Re e il pedone del Bianco, controllano tutte le case vicine al Re Nero, impedendogli di muovere e quindi di compiere mosse legali.
Quindi abbiamo visto che lo stallo seppure risulta essere una cosa negativa se non preventivata, in certi casi può rivelarsi una vera e propria arma difensiva per riuscire a pattare delle posizioni disperate, che in altri casi avrebbero portato a una inesorabile sconfitta.
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