Una delle difese più utilizzate in assoluto a livello magistrale è la difesa est-indiana. Questa difesa, che si può giocare dopo 1.d4, permette al Nero non solo di ambire al pareggio ma anche di vincere grazie ad un attacco sfrontato verso l’ala di Re avversaria.
Posizione della Difesa Est-Indiana
È una difesa moderna e come tale non si prefigge l’obiettivo di piazzare i pedoni al centro scacchiera bensì di controllarlo da lontano. Ecco la struttura classica della difesa est-indiana.
In questo tipo di set-up il Nero mira a spingere il pedone centrale da e7 a e5 (a volte quello in “c” da c7 a c5), portare il proprio cavallo in c6 e pianificare l’espansione sul lato di Re tramite Ce8, f5 etc.
Il Bianco spesso riesce ad avere un buon vantaggio di spazio ma ciò non è determinante per vincere la partita.
Struttura Pedonale
Questo tipo di struttura pedonale prende vita sia dalla est-indiana che dalla spagnola. La colonna “c” aperta è l’unica questione reale del Nero che dovrà chiedersi “è meglio continuare l’attacco sul Re avversario incurante di tale colonna, oppure lottare per il suo controllo?”
Il problema è che se il Bianco riesce a penetrare all’interno della colonna “c” ed arrivare con l’armeria pesante (torri) in settima traversa, riuscirà molto probabilmente ad evitare l’offensiva del Nero sull’ala di Re. C’è anche da dire che il vantaggio di spazio del bianco riuscirà a garantirgli un gioco migliore a ovest e probabilmente lo faciliterà nel controllo della colonna.
Per questa ragione quasi mai il Nero si ritrova a lottare per il controllo della colonna “c” ma, senza perdere tempo, inizia a scaraventare i propri pedoni contro il Re nemico.
Questa sopra è un’altra tipica formazione pedonale della difesa est-indiana. In questo caso non c’è la colonna “c” aperta. Tipicamente questa struttura darà il via a giochi su ali contrapposte della scacchiera. Il Bianco colpirà la base della catena pedonale del bianco tramite la spinta c4-c5 e il Nero farà altrettanto con la spinta f7-f5.
Il Bianco cercherà di guadagnare materiale sull’ala di Donna, il Nero cercherà invece di fare un attacco di scacco matto sul Re Bianco.
Piani di gioco nella difesa Est-Indiana
Dalla struttura pedonale (tutti gli approfondimenti li trovi all’interno del corso Pedone Killer) derivano poi chiaramente tutti gli aspetti strategici e i piani di gioco. Diamo dunque uno sguardo ai piani possibili.
Piani di gioco del Bianco:
- Sfondare sull’ala di Donna con c4-c5 seguito da cxd6 e irrompere lungo la “colonna c”;
- Bloccare prima l’ala di Re con la spinta insolita g2-g4 e solo dopo rivolgere l’attenzione sull’ala di Donna;
- Rispondere alla spinta liberatoria del Nero con Ce6. Il Cavallo in e6 è il vero antidoto della difesa est-indiana;
- Cambiare gli alfieri campochiaro riducendo così le possibilità di attacco del Nero.
Ovviamente alcuni di questi piani potranno intrecciarsi, altri invece saranno unici.
Piani di gioco per il Nero:
- Attaccare immediatamente l’ala di Re con f7-f5-f4 e poi spingere anche il pedone “g”;
- Spingere il pedone in f5 e catturare poi sul punto e4, con apertura della colonna “f”;
- Giocare g7-g5 per rallentare il gioco del Bianco ad ovest, bloccando il centro.
Partita memorabile
Qui di seguito una delle più belle partite giocate dal Nero con la difesa est-indiana:
Nakamura è riuscito a mostrare in questa posizione come sia possibile giocare la difesa est-indiana con grandi risultati. Non a caso questa è stata la difesa preferita di Bobby Fischer, il più grande genio della storia degli scacchi.
Le Migliori Mosse e Piani di Gioco della Est-Indiana
La est-indiana è una difesa complessa. Ci sono molte varianti, linee, piani di gioco, controgiochi e idee tattiche che bisogna conoscere. I grandi maestri riescono a giocarla tranquillamente poiché sono in grado di valutare correttamente la posizione e sanno giocare le mosse corrette. Ma un giocatore intermedio?
Per questa ragione c’è bisogno di un Gran Maestro che possa spiegare in modo chiaro come giocare questa difesa:
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