
Qual è l’obiettivo nel gioco degli scacchi? Ovviamente dare scaccomatto al re dell’avversario. Quindi è il re l’obiettivo!
In una partita si consiglia di arroccare entro le prime 10 mosse, mettendo al sicuro il proprio re.
Ahimè, se il tuo avversario ha arroccato, non vuol dire che è al sicuro al 100%.
Infatti, ci possono essere degli attacchi davvero importanti che possono mettere in pericolo il monarca dell’esercito avversario.
Quest’oggi vedrai insieme a me dei modi e dei piani per assaltare l’arrocco dell’avversario mettendogli i bastoni tra le ruote.
Iniziamo subito!
Assalto con i pedoni
I pedoni negli scacchi sembrano innocui e impotenti poiché come valore del pezzo, ci hanno insegnato che valgono 1.
Ma vige sempre il detto “l’unione fa la forza”. Infatti, se mandati all’attacco in gruppo, possono essere veramente devastanti!
È come se fosse un formicaio: una formica da sola non combina molto, ma tante formiche possono fare cose impressionanti.
Questo piano di assalto con i pedoni che ti mostro ora, si verifica spesso quando ci sono posizioni con arrocchi eterogenei: ovvero quando un giocatore arrocca corto e l’altro arrocca lungo.
Ti faccio vedere questo esempio prendendo in considerazione la variante del dragone della difesa siciliana (in merito a ciò ti consiglio la visione dell’articolo sulle 5 trappole della difesa siciliana). Ma ovviamente questo piano può essere attuato anche non giocando questa linea specifica:
Arrivati in questa posizione, il bianco può iniziare il suo piano di assalto all’arrocco spingendo tutti i suoi pedoni sul lato di re e magari anche sfianchettare l’alfiere del nero in g7 poiché gioca un importante ruolo difensivo.

In questo modo andrai a sferrare questo fortissimo attacco e la conseguenza sarà sicuramente un re molto esposto per via dei cambi dei pedoni (che cercherai di fare) e delle colonne aperte che si creeranno (utili soprattutto alle torri).
Ovviamente, se non è così ingenuo, anche il tuo avversario cercherà di fare la stessa cosa dal lato opposto della scacchiera:

Le partite che proseguono in questo modo sono sempre violente e sfrenate.
A questo punto i due giocatori faranno letteralmente a gara e chi arriverà primo all’assalto del re avversario, di solito vince!
Questi piano sono per le partite in cui ci sono arrocchi contrapposti perché se così non fosse, si ci indebolirebbe troppo il proprio re.
Non vorrai mica rendere vulnerabile il pezzo più importante della truppa!
A proposito di questi attacchi ti faccio vedere ora una delle partite più famose riguardo ciò, giocatasi tra due colossi della storia degli scacchi: Boris Spassky e Tigran Petrosian:
A questo punto il nero abbandonò poiché la mossa Cg5 minaccia parecchie cose: prima di tutto supporta lo scaccomatto con Dh7 ma minaccia anche Cf7+ con attacco doppio a re e donna.

In caso di cattura col pedone seguirebbe Dxh5, Rg8, Df7+, Rh7 e le idee di attacco del bianco sarebbero troppo forti:

Quello che ti invito a comprendere di questa partita è il fatto che il bianco abbia sacrificato un pedone per l’attività dei suoi pezzi: in questo modo ha aperto la colonna “g” (utile per posizionarci la donna e le torri) e quindi i pezzi sono andati all’attacco del re nemico con la strada più libera!
In merito ti consiglio la visione di questo nostro video del grande maestro italiano Andrea Stella!
Il dono greco
L’assalto all’arrocco si può fare anche senza l’aiuto dei pedoni.
Infatti puoi usare i pezzi leggeri e pesanti, anche sacrificandoli! A questo segue il così detto “dono greco” che si caratterizza per il sacrificio dell’alfiere in h7. Te lo faccio vedere subito:

Ti invito a notare come l’arrocco del nero sia poco difeso! Infatti, le case g7 e h7 sono difese solo dal re e purtroppo sappiamo che non è un gran difensore per via del suo ruolo.
Di solito, a difendere l’arrocco e in particolare la casa h7, è presente un cavallo in f6.
In questa posizione è bene notare l’alfiere campo chiaro in d3 che sta attaccando il punto debole h7.
Una mossa candidata potrebbe essere quella di giocare Cg5, per mettere sempre più pressione, seguita da Axh7.

Il problema di questa sequenza è che su Cg5 segue la spinta del pedone in h6 cacciando il cavallo!
Il bianco ha comunque una posizione molto superiore, ma non avrebbe colto l’occasione per un attacco micidiale!
Perciò cambiando l’ordine di mosse, in relazione al principio numero 6: “Controlla l’ordine di esecuzione” dell’articolo “Come scegliere la prossima mossa a scacchi”, Axh7 risulta essere la mossa più concreta e vincente:

A questo punto l’avversario ha due possibilità:
catturare l’alfiere con Rxh7 oppure spostare il re in h8.
Analizza con me le due possibilità:
la più spontanea è accettare il sacrificio con Rxh7 a cui seguono un po’ di disastri. Ti faccio vedere il perché:
Il nero non è obbligato ad andare in g8 con il re.
Ad esempio, può anche andare in g6 o in h6!
Vediamo cosa succede:
Attenzione però!
Il dono greco non è specifico per questa posizione. Infatti si può applicare a posizioni simili ma comunque diverse.
Ti mostro ora una posizione tratta dalla partita tra Kurt Paul Richter (IM) e Klaus Darga (GM) con un aspetto molto interessante simile a quello visto prima con i pedoni:

Il nero ha appena giocato la mossa Da5 e anche qui si può effettuare il dono greco (sebbene in difesa ci sia l’alfiere in e7 che controlla la casa g5). Ti faccio vedere come!
Fai un salto anche su questo video, non te ne pentirai:
Mi raccomando, fai tesoro delle idee imparate oggi e prova ad applicarle anche nelle tue partite.
Ciao!

COMPLIMENTI, LEZIONI FANTASTICHE; NEL MONDO FAVOLOSO DEGLI SCACCHI MAI VISTO NULLA DI più bello di ciò che tu insegni; grazie grazie infinite.