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Difesa Francese: Strategie e Piani di Gioco

Sei alla ricerca di un’apertura affidabile contro 1.e4 ma non sai proprio da dove cominciare? Se è così sei nel posto giusto: in questo articolo affronteremo la difesa francese, presentando alcune idee tipiche di questa apertura.

Nella storia degli scacchi molti campioni l’hanno impiegata regolarmente: tra questi i più illustri sono Mikhail Botvinnik (fondatore della scuola russa), Viktor Korchnoj e Wolfgang Uhlmann; in anni più recenti è stata utilizzata frequentemente anche da Nigel Short, per anni uno dei più forti giocatori inglesi.

Il maggior pregio della difesa francese è che essa è molto flessibile: può cioè essere giocata in maniera solida e tranquilla oppure molto aggressiva a seconda delle esigenze.

Immagina di essere a un torneo, alla vigilia dell’ultima partita. Domani giochi col Nero contro un avversario che apre e4. In base al risultato che ti occorre per aspirare a un premio o a un buon piazzamento in classifica, puoi scegliere una linea della francese solida oppure una per vincere a tutti i costi. Interessante, no?

Ora siamo pronti per la nostra esplorazione della Difesa Francese: mettiti comodo e se possibile procurati una scacchiera per seguire le mosse.

Come già detto, la Francese è una risposta all’apertura del pedone di re (1.e4), perciò se vuoi giocarla dovrai comunque studiare anche un’apertura contro 1.d4 e una contro 1.Cf3/1.c4.

Partiamo!

1.e4 e6

Eccoci nella Difesa Francese. Forse a questo punto potresti farti questa domanda:

Un momento, ma perché il Nero non sta occupando il centro? 

Come saprai, il centro (caselle e4 d4 e5 d5) è la zona più importante della scacchiera, perciò già dalle primissime mosse è bene occuparlo coi pedoni, affinché essi controllino caselle importanti.  Alla luce di questo la mossa più logica contro 1.e4 dovrebbe essere 1…e5: il Nero occupa il centro con un pedone, controllando allo stesso tempo anche la casa centrale d4.

Dopo le mosse 1.e4 e5, dunque, la situazione al centro è equilibrata, poiché entrambi i colori hanno un pedone centrale a testa; lo stesso non può dirsi della Francese, in cui il Nero sceglie di andare in svantaggio in questa zona della scacchiera già dalla primissima mossa.

Molto spesso dopo 1…e6 il Bianco approfitta subito per portare un secondo pedone al centro con la mossa 2.d4.

2.d4

Analizzando un momento la situazione al centro è chiaro che il Bianco ha una superiorità schiacciante: 2 pedoni contro 0. Il Nero reagisce sempre con 2…d5, ponendo anche lui un pedone a occupare e controllare il centro: ora i pedoni centrali sono due del Bianco contro uno del Nero e il Bianco è comunque in vantaggio in questa zona della scacchiera.

2…d5

Lo so, sento già le tue lamentele: Ma allora la Francese fa schifo e non ha alcun senso!!!

Non è proprio così: il Nero infatti sta astutamente facendo espandere il Bianco al centro per poi attaccarlo subito dopo con le cosiddette spinte di rottura c5 ed f6.

Dopo le prime due mosse, il Bianco ha varie scelte:

  • Cc3, la mossa più giocata, che può dare origine a tre diverse varianti, in base alla terza mossa del Nero:                                                                                                        3…Cf6 la variante Classica, che dà luogo a lunghe battaglie strategiche.

3…Ab4 la variante Winawer, adatta a chi predilige battaglie più tattiche e taglienti

3…dxe4 la variante Rubinstein, molto solida e per gli amanti del gioco tranquillo.    

  • Cd2 la variante Tarrasch
  • e5, la variante di Spinta, in cui il Bianco approfitta subito del vantaggio centrale concessogli dal Nero.
  • exd5, la variante di cambio, che consente al Nero di pareggiare il gioco immediatamente: infatti dopo 3.exd5 exd5 la situazione al centro torna a essere equilibrata, in quanto entrambi i colori hanno un pedone centrale a testa.

In ogni caso, piuttosto che esplorare la teoria di ognuna di queste varianti, per capire la logica della Difesa Francese è meglio esaminare la struttura pedonale più frequente, che si verifica nella stragrande maggioranza dei casi. Come mai? Il piazzamento dei pedoni può darci moltissime informazioni utili su come procedere e ci permette di trovare mosse buone anche senza conoscere la teoria a memoria.

In questo caso la struttura pedonale che vogliamo esaminare è questa: il Nero ha i suoi pedoni centrali in e6 e in d5 mentre il Bianco ha d4 ed e5.

Una rapida occhiata all’orientamento delle catene pedonali dei due colori è sufficiente per capire su quale zona della scacchiera debba giocare ognuno di essi: la struttura pedonale infatti è anche una sorta di cartello stradale, una freccia che ci dice in che direzione dovremo attaccare.

In questa struttura pedonale è chiarissimo: il Bianco attaccherà sull’ala di Re mentre il Nero giocherà sull’ala di Donna. Questo ci fa dedurre un’altra cosa: poiché il Nero attacca sull’ala di Donna, nella maggior parte dei casi egli punterà a creare delle debolezze nella posizione bianca per poi ottenere un finale superiore; il Bianco al contrario punta a creare un attacco vincente contro il  re avversario. Quante informazioni utili soltanto guardando la struttura pedonale!!!

In base ad essa varia anche il valore dei pezzi: è infatti possibile che i pedoni collocati in un certo modo limitino i pezzi, i quali potranno svolgere la loro funzione in maniera meno efficace. Prendiamo la struttura pedonale in esame e fermiamoci un attimo a riflettere: qual è il pezzo peggiore del Nero? Se hai pensato all’Alfiere campochiaro complimenti: si tratta infatti dell’ alfiere cattivo del Nero.

Ma cosa si intende con le espressioni Alfiere buono e Alfiere cattivo? Approfondisci in questo articolo. Per capire qual è il nostro Alfiere buono dobbiamo concentrarci sui nostri pedoni centrali: se si trovano su case dello stesso colore di quelle del nostro alfiere allora abbiamo un alfiere cattivo, proprio perché intralciato nei suoi movimenti dai pedoni centrali; al contrario se i pedoni si trovano su case di colore opposto rispetto a quelle dell’Alfiere siamo in possesso di un Alfiere buono.

A cosa serve questa premessa? Forse l’avrai già intuito, ma la struttura pedonale ci suggerisce anche quali pezzi cambiare! Se per esempio riuscissimo a sbarazzarci del nostro alfiere cattivo per l’alfiere buono avversario sicuramente ci avremmo guadagnato.

Prendiamo in considerazione la nostra struttura pedonale tipica e già adesso possiamo definire quali siano gli alfieri buoni e cattivi dei rispettivi colori:

ALFIERE BUONO DEL BIANCO: Alfiere campochiaro

ALFIERE CATTIVO DEL BIANCO: Alfiere camposcuro

ALFIERE BUONO DEL NERO:  Alfiere camposcuro

ALFIERE CATTIVO DEL NERO: Alfiere campochiaro

Ne consegue che il cambio degli alfieri campochiaro conviene al Nero e quello degli alfieri camposcuro al Bianco. Vediamo un paio di esempi pratici, con qualche breve commento che spieghi cosa sta succedendo.

Primo esempio con Difesa Francese

La linea principale della variante Tarrasch è uno dei tanti modi per raggiungere la struttura pedonale di cui stavamo parlando.

Qui, oltre all’evidente superiorità centrale, il Bianco ha un pedone in e5 che per il Nero è una vera e propria spina nel fianco: finché il pedone si troverà qui, infatti, le case f6 e d6 saranno inaccessibili ai pezzi neri. Esiste solo un modo per fronteggiare con successo questo tipo di centro: cercare di abbatterlo attaccandolo coi pedoni dai lati. La prossima mossa è chiara.

5…c5! [ e non 5…Cc6?, che non fa nulla per lottare al centro] La minaccia immediata è …cxd4, che avrebbe come conseguenza l’abbattimento del centro Nero e l’indebolimento del pedone e5, il quale non sarebbe più difeso da altri pedoni. 6.c3 rafforzando il centro.

Ora se il Nero prenderà in d4, il Bianco ricatturerà di pedone mantenendo la propria superiorità centrale di 2 pedoni contro uno (d4+e5 vs d5) 6…Cc6 7.Ce2 per collocare in seguito il Cd2 in f3, al fine di aprire la strada all’Alfiere rimasto chiuso in c1.

7…cxd4 8.cxd4 f6! Sbarazzandosi una volta per tutte del pedone e5, vera e propria seccatura!

9.exf6 Cxf6 ora il Cavallo è ben piazzato e anche l’Alfiere in f8 verrà collocato in un’ottima casa (d6) , tutto questo grazie all’assenza del pedone e5, opportunamente eliminato. Tra l’altro dopo l’arrocco corto del Nero la Torre in f8 si troverà su una colonna aperta e farà pressione contro il punto f2 del Bianco 10.Cf3 Ad6 11.0-0

A questo punto il Nero ha due opzioni:

  • 11…0-0 mossa normale, che però consente al Bianco di giocare 12.Af4!, forte idea posizionale: il Bianco si libera del proprio Alfiere cattivo per l’Alfiere buono del Nero; la conseguenza di questo cambio sarà la debolezza permanente delle case nere del Nero, in quanto mancherà l’Alfiere a controllarle.
  • 11…Dc7! che permette al Nero di conservare il proprio Alfiere buono, pezzo utile anche per l’attacco. Tra l’altro qui la Donna si mette in batteria con l’Ad6, esercitando una certa pressione sul punto h2.

Secondo esempio con Difesa Francese

1.e4 e6 2.d4 d5 3.Cd2 Cf6 4.e5 Cfd7 5.Ad3 c5 6.c3 Fin qui le mosse sono le stesse dell’esempio precedente, tuttavia qui il Nero può giocare anche 6…b6!? Come mai?

7.Ce2 Aa6!  Cambiando l’Alfiere cattivo del Nero per l’Alfiere Buono del Bianco!                                                            

La nostra esplorazione della difesa francese si chiude qui: sei pronto per sperimentarla nelle tue partite? Ricorda di contrattaccare al centro e cerca di risolvere il problema dell’Alfiere cattivo.  In bocca al lupo e arrivederci al prossimo articolo!

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