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Il Sistema di Londra – Piani Tipici per il Bianco

Okay, una volta che ho raggiunto questa posizione, che diamine devo fare?

Esistono diversi piani di mediogioco tipici per il giocatore di Sistema di Londra, difatti questo sistema di apertura per il bianco è relativamente semplice da portare a termine (ne ricordiamo lo schema essenziale con il pedone di Donna in d4, il cavallo di Re in f3 e l’alfiere di Donna in f4).

E anche il Sistema di Londra Accelerato, per il “diquattrista” che non deve chiedere mai. (con il pedone in d4 e l’alfiere in f4).

Ebbene, completato il set-up del Londra che possiamo vedere nel primo diagramma di questo articolo, oppure una sua variante (se le mosse che l’avversario ha fatto nel frattempo non ci permettono di completarlo in toto), sorge spontanea la domanda: e adesso?

Siamo qui riuniti amici di MattoScacco per rispondere a questa domanda, o meglio per eviscerare i piani di Mediogioco (o Centropartita) tipici per questa popolarissima apertura.

Inizieremo dal piano concettualmente più semplice e concretamente più maneggevole, che può essere tentato, spessissimo con successo, nella maggior parte delle partite di scacchi:
L’attacco all’arrocco corto del nero!

Ora, se prestiamo attenzione al set-up completo del London noteremo che Alfiere di Re, Cavallo di Re e Donna sono disposti in una posizione favorevole all’attacco del Dono Greco, ossia il sacrificio su h7 dell’Alfiere campochiaro, per stanare il Re avversario, con conseguente scacco di Cavallo in g5 e Donna h5.

Che però non tratteremo in questa sede poiché si tratta di una combinazione tattica che richiede come prerequisiti per essere eseguita con successo, alcune condizioni che non sempre l’avversario ci lascia sulla scacchiera, pertanto non si tratta di un piano di gioco, però è un’idea da tenere sempre presente.

Invece, per indagare alcune mosse e manovre da eseguire nell’ottica di perpetrare il piano dell’attacco all’arrocco corto nemico andremo a vedere una partita di Londra tra due fortissimi giocatori con più di 2200 punti Elo ciascuno che è stata giocata a Forlì nel ’93 in un torneo Open.

I “nostri” sono Stefano Turci e Salvatore Lagrotteria. Noi, neanche a dirlo, faremo il tifo per il bianco.

Alla fine della sua settima mossa il bianco, Turci, ha realizzato il set-up completo del London, è anche vero che il suo avversario, in questa partita, glie l’ha lasciato fare senza troppi ostacoli, ma d’altro canto è una condizione nella quale i giocatori di Londra si trovano invero molto spesso, poiché sono rarissimi gli scacchisti che da nero abbiano una preparazione specifica contro il London System. Non mi credi? Tu hai un repertorio appositamente anti-Londra con il nero? Ecco.

Se non sai come fronteggiare il London System, allora ti consiglio di guarda il corso London System K.O.

Il Nero, in questa partita a mossa 5, ha giocato O-O (arrocco corto), oh oh, ecco una mossa del Nero che ci può far pensare di mettere in atto il piano di oggi!

Intendiamoci bene amici di MattoScacco, l’assalto all’arrocco corto nemico non è l’unico piano a disposizione del bianco in questa posizione, e inoltre notate il gioco ragionato di Turci che, credendo nella sua apertura, non ha dopo la quinta mossa del Nero scagliato tutti i propri pezzi sul Re avversario ma anzi ha aspettato, ha ponderato.

Il Nero gioca… Te8.

Il nero toglie un Difensore dal suo arrocco corto, e allora dillo che vuoi essere attaccato 😁.

Il bianco gioca 0-0 per mettere al sicuro il proprio Re prima di attaccare quello avversario – notare come in queste prime 8 mosse il bianco abbia mosso ogni volta un pezzo diverso – e alla fine della propria ottava mossa ha completato lo sviluppo dei pezzi leggeri in case funzionali e messo al sicuro il Re.

In poche parole, questo si chiama giocare bene l’apertura, indipendentemente da quale essa sia.

Il nero, Lagrotteria, forse avendo percepito qualche presagio di sventura, cerca di portare i pezzi in difesa del proprio Re nero, però dall’altra parte del tavolo c’è evidentemente un giocatore che sa attaccare.

Seguono 10 mosse durante le quali il Bianco non fa nient’altro che avvicinare i suoi pezzi e pedoni al Re nero, preoccupandosi solo nel frattempo di non lasciarli in presa gratis.

Già qui la posizione del Nero è inferiore, ha quasi tutti i pezzi schiacciati sull’ottava traversa e i due Alfieri “di Horwitz” non controllano molte case, e neanche molto buone…

Ora oltretutto tocca anche al Bianco, che però da questa posizione non riesce a dare il colpo di grazia, e allora in virtù del sano principio “massima attività dei pezzi”, verifica che i suoi pezzi meno attivi sono il suo alfiere campochiaro in c2 e le torri.

Pertanto cerca attività per questi pezzi, spingendo i pedoni antistanti (alla Philidor) per poterli rimanovrare nelle retrovie, puntandoli nei limiti del possibile verso il Re avversario.

Ed eccoci giunti alla posizione che vale il prezzo del biglietto signore e signori, il nostro beneamato trappolone tattico. Infatti ricordiamo a beneficio di tutti che, come disse uno scacchista che non ricordo, “gli scacchi sono al 90% tattica”!

Tocca al nero, MA, il pedone in b5 che sta attaccando l’Alfiere del Nero è sì sospeso, ma il nero è bene che non lo mangi, poiché se da questa posizione qui sopra il Bianco gioca Axb5 poi arriva Torre bianca per d5! con attacco e deviazione della Donna.

Analisi del trappolone tattico:

Il nero, in questa posizione, ha dovuto dare l’Alfiere per difendere il matto, ma poi il Bianco ha portato in attacco anche la torre d2, ha mangiato l’ultimo difensore leggero del Re nero (dando in cambio il suo alfiere campochiaro in c2 che però in quel momento non era un attaccante ) ha portato in attacco anche il pedone e5, infine ha dato matto. (sac, sac, mate. Come insegna il buon Bobby Fischer.)

33 mosse di scacchi veri. Rivediamo tutta la partita dall’inizio:

Tutte le volte che i giocatori aggressivi giocano il Sistema Londra, dovrebbero sempre tenere bene in mente l’eventuale possibilità di realizzazione del Dono Greco e il piano tipico di attacco all’ala di Re avversaria.

Anche chi gioca 1.d4 deve avere molta dimestichezza con “il trappolone tattico”.

Giocando in modo lineare si può vincere in 33 mosse anche con il London System.

Il piano di attacco all’arrocco corto avversario viene adoperato in torneo con successo anche da giocatori con più di 2200 punti Elo.

Non occorre l’utilizzo di motori scacchistici per capire come pensa un forte giocatore. Anzi, forse non occorre proprio.

Ci vediamo nella seconda parte.

7 Commenti

  1. Webmaster Ricetteria.info

    Finalmente un blog interessante! Ti invito a visitare il mio, che parla di ricette, dieta e consigli alimentari.

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  2. Barone

    Volevo segnalare che c’è un libro del 2010 interamente sul Sistema Londra, usato come repertorio completo per il bianco, o meglio come sistema solido adottabile contro qualsiasi risposta del nero (quindi adatto anche come riempitivo per chi inizi con 1.d4), secondo quanto dice l’autore nell’introduzione. Sottolinea anche che questa struttura non da’ un vantaggio al bianco paragonabile a quello delle linee principali delle aperture più blasonate, ma ha il vantaggio di non dipendere dalla memorizzazione di varianti specifiche in continua evoluzione e di consentire a chi lo adotta di farsi un’approfondita esperienza specifica nei mediogioco e nei finali da usare come arma contro l’avversario.
    Il titolo in inglese è: “Play The London System”, di Cyrus Lakdawala.

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  3. Andrea

    Io posseggo il libro che ha segnalato Barone.
    Anche se in molti piani non rispecchia il sistema di Londra ( Attacco Barry contro la Gruenfeld) è un’ottimo libro!

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  4. werty

    scusa ma xkè il nero deve separarsi anke lui del suo alfiere buono?
    non sarebbe meglio Cf6?
    aspetto risposte

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  5. Christian

    Ciao Werty, intendi alla mossa 4 del Nero? Ho analizzato di nuovo questa partita e il Pc mi dice che prima o poi è una mossa che bisogna fare per far star bene il Nero, altrimenti bisogna giocare Ae7 ma da quella posizione l’Alfiere non ha molte chances.

    Intendevi giocare 4. … Cc6?

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  6. werty

    ah ok
    comunque sì non Cf6 ma Cc6

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    • Christian

      Ok.. in ogni modo si cerca di muovere prima il pedone c7-c5 e poi far fuoriuscire il Cavallo b8 😉

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