Negli scacchi si parla spesso di quali pezzi muovere per uscire dalla fase di sviluppo prima dell’avversario e poter definire la propria strategia di attacco. Ma quanto è importante sapere quali pezzi al contrario non vanno assolutamente mossi soprattutto in apertura?
Beh è importantissimo, se non fondamentale, soprattutto se ci si trova a battagliare con un giocatore esperto che è pronto a punire ogni nostra ingenuità.
In questo articolo cerchiamo di analizzare insieme quali pezzi bisogna dimenticarsi di muovere per non rischiare di perdere la partita prima ancora di averla iniziata!
Non sto esagerando, oggi voglio proprio dimostrarti che negli scacchi ci sono delle mosse che non dobbiamo neanche pensare di fare, anche se il nostro istinto inconsciamente ci porterebbe a farle, beh, studiando ed analizzando gli eventuali scenari disastrosi che certe mosse ci porterebbero a dover fronteggiare capiremo insieme l’importanza di evitare tali errori.
In particolare, come da titolo, i protagonisti dell’articolo di oggi sono i pedoni, sì perché ci sono dei pedoni in particolare che devono essere tassativamente lasciati lì dove sono, ogni idea di spinta in avanti equivale ad una disfatta praticamente certa!
Ma arriviamoci per gradi, in modo da comprendere fino in fondo i motivi e non dimenticare mai questa come tante altre lezioni, sì perché questi articoli noi del team di Mattoscacco li scriviamo anche e soprattutto per cercare di lasciare qualcosa, un contributo, un messaggio o, se possibile, un insegnamento a chi come noi ama gli scacchi e per passione dedica il suo tempo all’apprendimento, perché no anche e soprattutto divertendosi, perché non dimentichiamocelo mai: nella vita ci sono già troppi problemi da affrontare ogni giorno, con gli scacchi divertiamoci sempre!
Gli studenti dell’Accademia di Mattoscacco ne sanno qualcosa! 😀
Il Pedone in “f”
Ed eccolo qui il pezzo più rischioso da muovere in apertura, il pedone in “f”.
Sia che tu stia giocando col bianco, sia che tu stia giocando con il nero devi sapere che il pedone in “f” è il pezzo più rischioso da muovere in quanto come puoi notare guardando la scacchiera il semplice fatto di muoverlo in avanti può aprire diagonali di attacco devastanti contro il tuo Re!
Guardiamo ad esempio l’immagine seguente, il nero decide di muovere il pedone in “f”, probabilmente per minacciare la cattura del pedone del bianco in “e5”, ma in questo modo apre la diagonale “h5-e8”.
Soprattutto nelle fasi iniziali della partita è di fondamentale importanza mantenere le difese alte per evitare “reti di matto” fulminee da parte del tuo avversario. Quante volte in questi articoli e sul canale Youtube di Mattoscacco abbiamo parlato di quanto sia importante la fase iniziale della partita, quella fase in cui ci si prepara a sviluppare i propri pezzi posizionandoli sulle case migliori, quelle case che possono dargli una funzione e che li facciano rendere al cento per cento.
Di seguito ti propongo questo video del Gran Maestro Andrea Stella: chi meglio di lui può spiegare l’importanza di non muovere il pedone in “f”?
Inoltre a me personalmente diverte molto il modo in cui, con grande umiltà e gentilezza, reagisce ad un errore dell’avversario, inoltre vedere dei sacrifici di pezzi fatti con così tanta leggerezza da parte di chi ha un’esperienza ed un talento rari come Andrea è sempre uno spettacolo! 😁
Davvero impressionante come si possa rischiare di perdere in poche mosse a causa di una spinta di pedone da non fare! Bene ma esistono casi in cui è consentito muovere il pedone in “f” senza incorrere in una rapida debacle?
Senz’altro la risposta a questa domanda è: Sì!
Ma dipende ovviamente dalle situazioni, dal tipo di partita che si sta giocando, ad esempio in una partita lampo o blitz ha molto senso ed anzi, potrebbe darti un vantaggio contro magari avversari non precisissimi o non preparatissimi.
In una partita a tempo lungo forse mi sentirei di sconsigliarlo, soprattutto in apertura!
Quando muovere il pedone “f”
Il gioco degli scacchi è talmente complesso, con scenari imprevedibili ed ancora irrisolti che è normale che una mossa, anche la più assurda in alcune situazioni, possa essere indicata o addirittura consigliata in altre!
È senz’altro il caso della difesa Olandese o ad esempio del Gambetto di Re, probabilmente a livelli non eccelsi possono risultare delle alternative valide anche per cercare di spiazzare l’avversario che magari non conosce o non si aspetta mosse atipiche ma a livelli alti si è soliti giocare aperture più solide.
Di seguito un esempio di spinta del pedone in “f” che ha un senso e non indebolisce particolarmente la posizione del bianco ma anzi aiuta a sostenere il pedone in e4 dopo la minaccia di cattura da parte del nero con la mossa Cf6.
Il bianco sta bene e si appresta ad arroccare corto con tutti i pezzi leggeri sviluppati, insomma, una partita tutta da giocare in cui la posizione risulta essere leggermente vantaggiosa per il bianco.
In linea generale ti consiglio di non muovere mai il pedone in “f” quando:
- Il tuo sviluppo non è ancora terminato
- La casa f2 è controllata solo dal tuo Re (nel caso visto sopra ad esempio il punto f2 è controllato anche dall’Alfiere Camposcuro posizionato in e3)
- Quando si è già giocato g3 con l’intento di fianchettare un Alfiere
- Quando si ha già arroccato corto
Tieni a mente queste semplici regole e vedrai che non avrai mai problemi con il pedone in “f”.
Anche per oggi è tutto, spero che l’articolo ti sia piaciuto e ti invito a commentare se ti è capitato di muovere il pedone in “f” o di sfruttare l’errore del tuo avversario come nel caso del Gran Maestro Andrea Stella nel video postato sopra! 😀
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